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POESIE
Armando Bettozzi
Le Poesie Dialettali
di Armando Bettozzi


Napoli ! Napoli !

(Profumo napoletano)

“Profumo ‘e malvarose e sciure ‘e arancio”
dei tanti canti belli d'una volta
adesso non c'è più.
Ci son ben altri fiori per le vie
dal lezzo nauseabondo e soffocante
che chi t'ha amministrato e t'amministra
a piene mani spande,
e in te offende il mondo che ti ama,
e Civiltà e Decoro e Dignità
impunemente annega nei miasmi
e Napoli, abbandonata, langue…







LIBERTA’…tradita

Ti diverti,
Libertà ?
Che tanto hai già pianto…0.
Da dietro la vetrata,
altro non puoi
che stare a guardare
ironica,
o triste ?
o beffarda ?
E a sorridere
con il sorriso
di chi più niente ha da perdere
e impotente grida
con la voce che non esce,
inebetita.
Fragile creatura
nata dal sangue
e lampi di baionette
e sputi di fuoco
e grida per le piazze,
e da grandi pensieri…
Ti senti tradita ?
E offesa ?
E umiliata ?
Sciogli il patto
con chi ti getta nell'immondizia.
Emigra dove
c'è chi ti brama e ancor muore per te;
dove c'è chi ti rispetta
e non ti confonde – ancora -
con la colpevole voglia di far quel che più aggrada,
e non esalta e mette in mostra
i mostri !


Mille e mille sono gli spunti, ma di oggi è l' ultima goccia…
Il Rom che poco tempo fa ha travolto e ucciso, ubriaco,
quattro poveri giovani non solo non è in galera, ma dagli “arresti domiciliari” (?)
sta guadagnando fama e ricchezza (pubblicità, shows, e perché no, libri, films…).
Nessuno è capace di mettere fine a tanta assurdità ?
Bisogna davvero ritornare indietro per poterci, poi, riguadagnare la LIBERTA',
quella VERA ? O che i familiari, umiliati nel loro lutto tremendo, si facciano giustizia da sé ?
Sarebbe quella, la così tanto aborrita vendetta ? O si tratterebbe, invece, di giustizia fatta al posto di chi Giustizia non fa ?Bell'esempio! Poi tutti a cadere dalle nuvole davanti a misfatti di giovani…Paese ipocrita, di gente ipocrita. E a chi si fa, seppur appena, solleticare dalla magica parolina “razzismo” (perché c'è il rom di mezzo), tanti auguri di trovarsi a dirla davanti ai genitori di quei ragazzi.






Imboscata mortale



Menti assassine…Lontane…
Vicine…

Boato…!
Come d' un vulcan che esplode
s' ode
ad un tratto
nei pressi di Palermo,
con destrezza maligna
e polso fermo
guidato .

Boato…!
E una bocca mostruosa
sputa asfalto e detriti
ed inghiotte vogliosa
cose e corpi e ne ride
oltraggiosa.

Coraggiosi, poi fuggon
i vili mafiosi,
operai di morte
per Falcone e Signora
e le scorte .

Boato…!
Chi e' stato ?
Qualcuno,
frattanto,
prendendosi il vanto,
senza tremare ha gia' fatto uno “squillo” ,
e qualcuno (che conta)
ha gia' fatto un sospiro :
puo' andarsene in giro…tranquillo…!

Menti assassine…lontane…vicine…






Luna

Rischiaravi la notte ,
Chiara Signora
d' un tempo andato :
che superato è ormai ,
il tuo baglior celeste .
Fari e lampioni
la fanno da padroni
e smorzano il chiarore
che , alternativamente ,
diffondi nei due mondi .
Non ti guardan gli amanti
e , appoggiata al nulla ,
muta rimani e pensi…
Forse pensi , chissà ,
al glorioso passato ,
quando ai poeti
inquieti e innamorati
ispiravi poesie
di bellezza sublime .
E tuttavia ,
malgrado il tuo mistero
sia stato profanato ,
ti guardo con stupore
seguirmi passo , passo
in questa notte
comunque fosca e scura ,
ché tu non mi consoli…
ed io non ti consolo ….





Letterina di un baby soldato a Babbo Natale

Per caso mi hanno detto che ci sei
e porti dei regali a noi bambini.
Ho nove anni e i genitori miei
non possono comprarne, poverini.

Perciò ti scrivo questa letterina
per chiederti un fucile più potente
che spari per lo meno un' ottantina
di colpi tutti simultaneamente.

Così potrò ammazzare più nemici
e fare più contento il superiore,
e lui insieme a tutti i miei amici
dirà che mi son fatto tanto onore !

Io sono stato sempre un buon soldato
seppure a volte, un po' soprapensiero,
mi son lasciato andare ed ho pensato
di smetterla di fare il guerrigliero.

Ma mi hanno sempre detto : “ E' tuo dovere
combattere il nemico…Anzi, un piacere ! “.
Sarà così : aspetto il regaletto,
e già il leone mi ruggisce in petto !.





Il bombardino (a mio padre)


Pom-pom…
pom-pom-pom-pom-pom-pom…
Fioriva tra le labbra
il suon del bombardino
che al tempo suo suonava .
E su dal cuor saliva
e in viso si vedeva ,
sottile ,
un canto ,
come da lontano…
Radioso lui sembrava
e il suon si mescolava
a quello acuto e forte
metallico e raschiante
di sega e pialla
su cui il pesante legno
andava a modellar ,
che le callose mani
tenevano contente ,
e tanta segatura
facevano volar
e trucioli schizzar
con forza indietro .
A sera , stanco
e tutto impolverato ,
prima di salir batteva forte
le scarpe sue marroni
e a mano spolverava
lo spolverino grigio
e quel cappello fatto di giornale
e alfin soffiava il naso .
E poi saliva …
la tinozza di brace tra le mani ,
lasciando la maestria
e il buon odor di colla
e il martellar sui banchi da lavoro
dei bravi falegnami ,
e creando invece con la fantasia
la favola che sta per raccontare
a la nidiata sua … da addormentare .





Davanti al ritratto di mia madre



Ecco….
Tutti ! Son ancor pieni
i miei sensi , di te
come una volta…
e come l' ultima volta
quando ti accarezzavo
come mai
in tanti anni , prima ;
forse da bimbo…
Ma le tue le ricordo :
colme di dolcezza ,
tante da sommergermi…
E anche i rimbrotti
e i momenti severi , tutti !
Anche quando ero più alto di te .
Che fatica a starmi dietro !
Quante fatiche…quante pene !
Tu da sola a battagliare
coi quattro maschi , più uno .
Quante…quante…quante…quante…
quante cose ricordo e vorrei dire…
Sei bella , ti dico ,
eri bella ,
coi riccioli e il rossetto e gli orecchini…
Sei ! bella ,
mio primo amore ,
nel viso e nel cuore
nei tuoi sentimenti ;
quando vieni a trovarmi
a volte , nel sogno .
Poi che con quattro sussulti
come il saluto a ognun dei quattro figli
sei volata a riabbracciar chi t' aspettava :
il tuo Mimì .
E sai, quel che mi lega
a te più d' ogni cosa
e' una parola , il nome tuo ,
che semplice , è
nella sua grandezza :
mamma .






C’ e’ un nido

C' e' un nido :
dentro c' e' un grido:
“ Mamma…! La pappa…! “
E il beccuccio si riempie
di un piccolo verme
che inerme
grida in silenzio
il dolore…lo strazio…
L' uccellino ora e' sazio ,
e dal nido esce un canto…






NATALE

( tu scendi dalle stelle.)

Un fiocco …una nota
Una nota… un fiocco
Dondolando…melodiando
Leggermente
Giu' dal cielo
Piano piano
Scendon giu'
E s' incrociano ad un tratto
Con le bolle di sapone
Che al contrario salgon su
fluttuando dolcemente .
Incantato il bimbo guarda…
Guarda e ascolta
E nel suo cuore
………………..
Nasce un fiore .


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9 Agosto 2006
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