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nomignolo

Le Poesie
di NOMIGNOLO



Un racconto

In fondo che cos'è un racconto se non raccontare qualcosa alla gente come se ci stessi parlando, come se l'avessi di fronte.
Alla libreria Feltrinelli ci sono tanti racconti, per la verità ci sono tanti libri, fra essi i racconti.
Ma i libri che stanno alla libreria Feltrinelli non sono tutti i libri, mancano i libri delle materie tecniche e con quello che conta la tecnica oggi, vuol dire che manca tanto.Ci sono i libri delle scienze umanistiche, quello che mi ha sempre colpito è che i libri di poesia sono pochissimi, se faccio un calcolo forse arrivano ad essere un centesimo dei libri complessivi. Eppure la gente scrive poesie, tanta gente. Forse non sono poesie, esprime
solo i suoi pensieri, nella forma più semplice e più immediata, poi ci sono i poeti veri, quelli che stanno alla Feltrinelli. Prima le poesie dei dilettanti restavano nei cassetti, a dir la verità la gente magari si vergognava a dire di scrivere poesie, roba per sfaccendati romantici. Ma ora c'è internet e succede uno strano fenomeno, si va su internet e si pubblica una poesia, saltando tutti i passaggi intermedi che permettono a quelli di andare sugli scaffali di Feltrinelli.Ma io sto scrivendo un racconto, mica una poesia, bisogna catturare l'attenzione del lettore, bisogna far credere che da un momento all'altro può succedere qualcosa di straordinario e poi bisogna spezzarlo in mille rivoli, la sua ragione (quella del lettore) deve andare a farsi benedire, deve essere soltanto concentrato sulle parole che legge.
Son diventati tutti poeti su internet, basta scrivere poesie e si è poeti, allora io sono scrittore, sto scrivendo un racconto.
Son diventati anche tutti pittori, basta pubblicare una propria crosta e si è pittori.
L'arte si allarga a dismisura.L'Italia è un paese di santi, poeti, navigatori, scrittori, pittori, scultori, musicisti e arte varia (mica si possono escludere i ceramisti).Un racconto lo scrivi come ti va, come ti senti, magari cresce in te e sai cosa vuoi scrivere, ma poi dipende dal momento nel quale lo scrivi, dipende dall'umore di quel momento come viene, se per esempio ora sto incazzato mi viene un racconto incazzato, se fossi innamorato... Ah l'amore, quante poesie raccontano l'amore.Per quanto riguarda l'amore io penso sempre a te. A te chi?. Ma a te, basta che dici a te.Ci sono libri per tutte le esigenze, alla libreria Feltrinelli naturalmente, da scegliere sugli scaffali tanti, ammesso si abbia voglia di leggere.Se non si vuole spendere c'è internet, si legge gratis, c'è solo il canone mensile da pagare alla compagnia telefonica. Ecco la differenza è propria questa, c'è quello che si paga e quello gratis.
Però internet che gran mondo che è, scrivi poesie?. Allora sei poeta, non c'è dubbio.Voi credete che non ci sia una trama, vi sbagliate, è un racconto a più livelli, quelli a più livelli sono i migliori, per ciò pare che non ci sia la trama.Non date retta ai racconti lineari, quelli con lo stupido colpo di scena finale, che o è ovvio o è improbabile, quelli che hanno un inizio e una fine, questo è un vero racconto.
Ma quant'è bella la tua poesia!. Si ti piace?. Allora mi piace anche la tua.Ma dai spendili un po' di soldi e leggiti qualche poeta vero, in fondo anche le librerie devono vivere, mica possiamo sempre continuare col fai da te.La penultima volta leggevo un libro, la Feltrinelli ha anche dei salottini, non vuoi che di fronte c'era una bella signora, aveva le gambe accavallate, ogni tanto rideva, sarà stato un libro da ridere che leggeva, gli si vedevano le cosce, proprio di fronte, era difficilissimo continuare a leggere il libro.
L'ultima volta si sono messi due a chiacchierare proprio nel mio orecchio, sto leggendo, ma è mai possibile.Scrivi, scrivi, scrivi, e alla fine rimangono solo parole, che magari nessuno legge, è la frustrazione dello scrittore dilettante. Per forza ti manca la trama!.
Se avessi scritto di quella povera zingarella, magari qualcosa di più tosto, un rapporto a tre, facciamo a quattro, allora si che ci sarebbe stata l'attenzione del lettore, per sapere chi scopava chi.Oppure faccio una bella analisi politica, su Prodi, Berlusconi e la gatta Cenerentola.Però in compenso penso (in compenso penso non mi suona bene) che il racconto poi non stia venendo tanto male, in fondo ci sono parecchie storie intrecciate.
Ah lettore, se tu sapessi che sono anch'io lettore!!!. Certo che il compito dello scrittore è proprio improbo, deve raccontare i fatti suoi e riuscire a farsi pagare dagli altri per questo.Come quei poveretti che trovi per la strada e vogliono raccontarti i fatti loro per estorcerti al fine l'elemosina.Alcuni li vogliono raccontare e basta, non vogliono nemmeno l'elemosina, vogliono raccontare.E ora ci dovrebbe essere il finale.Voi lo sapete che la libreria Feltrinelli a una certa ora chiude?. Si?.
Beh, allora io sto pensando ancora alle cosce dell'attenta lettrice, vi piace come finale?.






Mio Nonno

Ho conosciuto solo il nonno materno, gli altri erano già morti, era un uomo dall'aspetto fisico imponente, molto alto, in famiglia eravamo di altezza normale, ci veniva a trovare dal suo paese a 30 chilometri nell'entroterra ai confini con la Murgia, una terra pietrosa di bassa collina che leggermente sale dopo la pianura costiera delle province di Bari e Taranto spingendosi fino alla Lucania, alla provincia di Matera.Era sempre vestito tutto di nero, i capelli solo bianchi e un cappellaccio nero, l'orologio con la catenella nella tasca del gilet, lo tirava fuori ed io e mia sorella guardavamo lo strano orologio che non si metteva al polso.Quando arrivava mia madre preparava sempre orecchiette con i cavoli, con la cipolla tagliata ad anelli e sfritta nell'olio insieme al lardo tagliato a pezzettini.
Aveva un piatto apposito per lui, era di rame smaltato bianco con un bordino blù, grandissimo, ci andavano tre porzioni normali e mia madre lo riempiva tutto.Si sedeva a capotavola e durante il pranzo era come se diventasse lui il capofamiglia, parlava molto poco quasi niente, le attenzioni di mia madre non erano più riservate al marito e ai figli ma a suo padre. Io e mia sorella lo guardavamo mentre piano piano senza alcuna fretta mangiava quell'enorme piatto di orecchiette che immancabilmente terminava, era come un rito che si ripeteva.Mio nonno era anarchico e faceva i muretti a secco.I muretti a secco delimitano i poderi, sono fatti di pietre messe una sull'altra senza aggiunta di altri materiali per tenerle unite, sono alti circa ottanta centimetri e larghi quaranta, sembrano cose semplici da fare a guardarli, ma non è così, ci vuole mestiere ed esperienza perchè devono resistere nel tempo, penso che allora, nel mondo contadino, fosse un lavoro specializzato.Anche i trulli sono costruzioni fatte pietra su pietra senz'altro materiale, vennero fatte dai contadini dal 1600 al 1780, narrano che li costruissero appositamente per non pagare le gabelle dovute per le case ai signorotti locali, fungevano praticamente da case temporanee da far sparire quando necessario trasformandole in semplici pietre quali erano state. Non ci voleva molto a disfare i trulli e rifarli passati i gabellieri, bastava l'abilità manuale e loro avevano bene imparato, così un po' li facevano e un po' li disfacevano.La Valle d'Itria, fra le province di Bari, Taranto e Brindisi è piena di trulli, i Trulli di Alberobello nella Murgia barese sono stati proclamati dall'Unesco patrimonio mondiale e inseriti nella lista delle meraviglie del mondo da tutelare e conservare.Mio nonno era anarchico, nato e vissuto in un paese agricolo fra Bari e Cerignola, la patria di Di Vittorio e dell'anarco sindacalismo, mia madre diceva che non aveva mai fatto nulla di male, ma che quando dalle nostre parti veniva il Re o Mussolini o qualche altra autorità importante lo chiamavano in questura e lo sbattevano dentro: carcere preventivo.Alla fine della visita si rimetteva il suo cappellaccio nero e il pastrano se era venuto d'inverno e ripartiva per il suo paese, io e mia sorella lo guardavamo andare via ma sapevamo che prima o poi sarebbe ritornato, sarebbe venuto di nuovo in città a trovarci.



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9 Agosto 2006
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