Circolo Culturale il Gattopardo
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POESIE
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decutti@tiscali.it |
Paolo Tona |
PAOLO IVAN TONA |
improvviso h 21,50
i miei amori morirono d'inedia senza un sussulto senza un lamento erano mani che scivolano piano staccandosi senza un tremito Finiscono così gli Amori?Gli inauditi amori finiscono così senza un lamento senza un urlo che squarci il petto? Bah, mia cara stella, i miei amori erano un banchetto coi commensali stanchi. |
THE LOVE SONG OF LUCIUS ALGENON Quando da dietro l’invetriata All’improvviso Fermavo I pensieri E lentamente ti scivolavo sul corpo E quando ,altre volte, anche se per caso, inutilmente ti avevo capito e rientravo in me per sentirti ancora lontana e quando la voluttà ci spossava e i tuoi occhi pieni di rassegnata malinconia virile non parlavano ma s’accendevano e sfumavano ai colori…….. Amai Le cose sfatte E le bellezze smorte E le corone di parole Che ti cingevano il capo E ti cadevano ai piedi a piangere La carne morta E le veglie d’amore Di sogni e desideri Raccolti in un vaso e bevuti Nella notte piu’ buia della speranza |
improvviso h. 23,32 già l'ora ineluttabile comincia a battere i suoi tocchi non vi aspetto più mangerete la mia carne farete scempio del mio animo so vi conosco troppe volte mi avete preso all'ultimo rintocco ora sono io che cedo prendetemi la mia nuda anima è vostra cadrò sulla terra arsa pronto a rinascere |
Improvviso, h. 19,55
Maria Kodama dimmi Dio concede l'onore delle armi? Maria Kodama dimmi perchè per un uomo è necessario che una donna lo ami lo scrissero sulla moneta e sull'altro volto della moneta scrissero perchè è necessario che un uomo ami una donna Maria Kodama dimmi chi fu che aggiunse sul bordo della moneta che quell'uomo e quella donna si amassero tra di loro chi fu che scrisse questo? tu che hai conosciuto i segreti della cosmogonia sai rispondere a questa domanda? Maria Kodama dimmi perchè Io esisto? |
Il Disamore
Coltivo questo fiore malaticcio il disamore; (la nostra casa era il labirinto e combattemmo alle porte Scee scorreva il sangue come fosse fiume lungo la terra arida e la polvere) Bene cercai e il bello e l'inusuale ciò che nessuno poté mai vedere dentro me vive accogli questo fiore malaticcio che ora lascio davanti alla tua porta. sii buona apri E' solo un palpito malato il disamore. |
26 settembre
e come potevo spiegarti che tornavo per odio e non per amore come potevo spiegarti che dovevo conquistare il nulla Che l'impero che mi davi non avrebbe placato una goccia del mio sangue al pensiero della mia antica casa distrutta Non potevi capire e non potevo spiegarti Oggi che il cerchio é chiuso il mio bacio si imprime sulla tua bocca. |
Il disfacimento dei corpi Il bell'amore Quello che bruciava le viscere Quello che quando smessi gli abiti sdruciti Egli apparve di una bellezza indicibile I venti gli furono amici La Bora elettrica e l'afosa Scirocco Lento inesorabile lontano Un ticchittìo Il tempo Sovraumana cosa che ci sovrasta e ignora Il bell'amore viveva di sé stesso Bevevo sé stesso nutriva sé stesso Si inseguiva per le strade del mondo Si struggeva tra gli stipiti delle porte Volava sui morbidi letti del giorno e della notte Quando ella apparve di una bellezza Indicibile ed egli Le disse "invecchierai" E Lei rispose: “con molta grazia” Era un profumo che lo seguiva Ovunque andasse, lo stordiva di sé E il tempo inesorabile Paziente, acquiescente, silenzioso Gustava la vendetta Noi sappiamo che l'amore è eterno E più eterno di tutto è il bell'amore Quello di cui non rimpiangemmo nulla Meno che lui, il tempo, l'assassino Inesorabile,lento, beffardo Scolpiva con le sue forme i corpi divini Lo scultoreo collo, il viso ineffabile La bocca fremente, il pube d'oro E si spegnevano gli occhi I seni si afflosciavano; morto, senza più vita, tutto era oblìo di sé Dimenticare tutto dimenticare tutto Piccola larva preda di larve. da 11 poesie - 2007 - Massimo Lombardo Editore |
Questo morire
Ho nel mio sangue questo struggimento Questo continuo addio….questo morire… Sono le notti di maggio dove la zagara Stordisce la ragione e mi trascina In un tempo che io non so se vissi Qualcosa c'è di quel tempo se le viscere Hanno un tremore se il senso mi stordisce Come un ricordo che non trova l'orma Ed è un'anima che cerca la sua forma E non la trova S'aggira l'anima nel profumo di zagara Scosta le antiche porte entra nei muri Poi cede Una goccia di sangue si è formata Sopra la spina della rosa rossa da 11 poesie - 2007 - Massimo Lombardo Editore |
la casa
E il cane spadroneggia per la casa non mi é amico e tira sempre al largo la tartaruga uscita dal letargo per la mia stanza gira poi rintasa nella terrazza,e sta ferma, il gatto ospite da sempre e mai gradito malgrado le pedate e poi l'invito rimane fermo, vuole che io sia matto mi diverte questa strana accozzaglia e poi mi turba, non la capisco sembra una piazza o una rimembranza che vorrei rigettare e mi attanaglia E fuori si susseguono gli eventi la tartaruga il cane il gatto il resto senza una cura senza un fare mesto non gridano dolore ai quattro venti forse non gli appartengono non sono cose che loro turbano o colpiscono forse, ed é più vero, non capiscono ciò che me turba, l'improvviso tuono che mi giunge alle orecchie e poi mi incanta senza che io capisca come tale gioia e paura sia per la mortale vita, e nel pollaio il gallo canta e stan sicuri e fermi i miei conigli il bianco il marroncino il più vivace ma quello un pò pezzato é il più verace che per la fuga non cerca mai appigli vivere basta loro sopravvivere é il loro imperativo categorico non credono a un ritorno pitagorico forse é un abbaglio ma mi sembra ridere il loro muso a me che m'accapiglio dietro un contorcimento funambolico cercando un modo un essere simbolico a questa noncuranza un saldo appiglio Tubano e così non stanno soli i colombi sul muretto accanto e forse vorrei vivere l'incanto smagliante ,incerto, d'improvvisi voli che mi portino in alto degli amori vissuti intensi, vivi,senza scorza come una smisurata amabil forza che poi non ci finiscano in rancori meschini, segno e frutto di qualcosa che poi non era amore , un incerto modo di compagnia quasi un concerto dove gli strumentisti fanno posa e mi é sfuggito tutto questo quanto pietra su pietra tentai di costruire in questo tormentoso mio fallire riscopro d'improvviso un vago incanto orme segnate ed altre da scoprire |
L'oblio
Intarsiatori di vento architetti del nulla eppure,a lume spento, per ben tre volte tremolò la fiamma e scorse copioso il sangue a inondare la vita e profumi e aromi unici avvolsero le narici ad inebriarle Esplorammo ogni anfratto degli addii tutto sapemmo dei ritorni quando il gallo cantava e noi muti andavamo per le strade a passo lento, lieve, che il selciato non seppe mai che fu calpestato |
Miele
che le papille gustarono e conobbero quando disse non tu sposa ma madre nell'infinito riconosco questo miele di questo mi nutrìi dal primo giorno io lo riconosco Ora lascia che sazi la mia arsura che mi riempia, mi inondi che ogni fibra della mia carne sia fatta di questo miele non più sposa ma nutrice genitrice della mia carne fiato della mia anima riconosciuto in uno ricomposto in uno non ebbero titubanze le papille ti riconobbero, miele. |
IL FINITO
Quest'oggi, penso, aspetterò il tramonto in quest'angolo di mondo dove il deserto è deserto e non sorgono ombre che invitino a pensieri paradossi. Qui è per noi, qui la rosa è rosa e non sfaccetta immagini infinite e la moneta ha identico il rovescio e senza effigi e l'orizzonte è chiuso da montagne che delimitano il mondo Questo ci basta e questo ci solleva qui si placano le ansie, si fa certo il destino nelle mani si chiude l'Universo. Nessuno, il mio nome? Nessuno |
Il Calcolo, l'abisso della Gloria
non lo sfiorò fu scevro d'ambizioni non pronunciò discorsi ove col cuore ammutolì le menti eppure ancora resiste nel suo sguardo una parola che riempie i silenzi e dà vigore Poca cosa il suo Mito, trovo solo un ricordo per il figlio reciso una luce rubata e un No deciso E in questa sera ,una delle tante, in cui io lo ricordo e mi si spezza il suo pensiero e il volto, vive ancora la sua sconfitta, il suo No deciso. |
LETTERA A MARIO
Se ciò avvenne e' questo rammenta ora che i giorni stridono e sul vetro L'incrinatura si trasforma in spacco Come gli uccelli che stormendo vanno Per l'alto mare in ghirigori e posano All'imbrunire sulla spiaggia tale La mirabile opera imperfetta S'acqueta al limitare della sera Noi no! Ché l'anima ci sventra Un urlo, l'impalpabile , il perfetto Codice indecifrabile del fato se ciò avvenne e' questo rammenta E così noi mio Mario arditamente Non possiamo sottrarci dal morire. |
CANTO DECIMO
O MEMORIA, MAI PIU' TU TORNERAI Ah le inquiete signore nella sera quando la strada si spopola e i fanali si accendono su noccioline e vuoti a perdere le ragazze hanno riposto i loro amori nei panini del bar ora si appressano al locale di ballo ove nel giorno fu frenesia di mani ad intrecciarsi Le signore davanti agli specchi hanno il cuore spaccato, qualche ruga nascosta con il rimmel, ora attendono che il campanello squilli, il nuovo amore ha gli occhi di un ragazzo e labbra dolci ricoperto di ambra e di profumi il giovane corpo sguscerà tra quelle braccia stanche di corpi flaccidi, già le membra hanno scosse di vita, un turbinìo le avvolge La fantasia le eccita e distrugge mentre sbirciano la strada, che ora è vuota Da: La Vita come Mito e Rappresentazione |
L'amore incoercibile Ah morte infelicissima!!!! Bara stupida insensibile idiota Come vento ci avvolse alle fontane sino a suggerci l'anima Scoppiò l'anima Da me andò via In un botto Ai Caduti della Battaglia di Imera Alta Turrita Lestofante Idiota Nessun nemico ha la città che se stessa Alta Turrita Lestofante Idiota Che gli Dei la proteggano da sé; giungemmo al mare …su questo mare…pensi,,,, (ed io so che si stendeva oltre il largo che le montagne schiudono alla foce del Platani..mio fratello ha trovato acqua salata a trenta metri… e se ancora scavasse troverebbe I Micenei Ed altro forse Ché se segui il ritmo Il ritmo che compone il paesaggio Vedrai un'enorme valle che si stende Sino a qui dove siamo tu ed io Ed il tuo corpo freme nell'amplesso (ma perché questi amplessi ti piacciono? Diversi? perché tu ami questi amori strani nell'antico porto dei Micenei Schiava o Padrona dimmi perché ami Questi amori inauditi nell'oscuro Porto dei Micenei?) Eppure io conobbi la Pietà Dissepolta Quella pietà che supera gli umani e ignora Dio La pietà dissepolta quando disse (E la Feroce Morte Cavalcava il suo Urlo e noi Noi sentivamo l'Urlo ma dicemmo:non sento Nulla). In fin dei conti sono fratelli Oh Pietà Dissepolta!!!!!! L'Amore Incoercibile ci lega Strano amore dell'amore incoercibile E inconfessato Amore madre figlia moglie amante Amore incoercibile Pietà dissepolta Padre figlio marito amante Amore Incoercibile ci stringi Come una camicia che ci soffoca Oggi ti ho visto e ti ho abbandonato Amore incoercibile tu sai L'animo nostro che si cela e basta Nulla Per il piacere Il piacere di essere nulla Il piacere di sapere che in ogni tuo piacere Sono io e tu sei ogni mio piacere Amore incoercibile e negato Alle Fontane ci succhiò l'anima La città alta turrita apriva le sue porte Ai caduti della battaglia di Imera Abiteremo una stanza in riva al mare Ed il mare in inverno In un capodanno dove l'amore Che e' Appunto incoercibile Perché non esiste lenimento all'amore Quella notte ci portò in questo stesso posto (e perché mai i posti dovrebbero essere diversi) l'amore incoercibile ci porta sulla strada a sinistra dedicata ai Caduti della Battaglia di Imera Baluardo!!!!!! La città si difende da sé stessa Da qui al mare Bianca cinerea rupe E potete ammirare la città vecchia e la città nuova Da qui al mare (non li scordate mai quei grandi insegnamenti, disse.) Alta, Turrita, la città si perdeva nel sesso di via Gallo Oh gioventù dove l'amore era uno spasmo ignoto E non aveva volto Amore Incoercibile tu hai un volto E il tuo volto sono mille volti in uno E il tuo nome è la Pietà Dissepolta Quella che oggi avrebbe voluto essere ciò che è Oso tutto ciò che perde e che fa ritrovare Qui, dal ciglio di Icaro, oso!!!!! |
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