Circolo Culturale il Gattopardo

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Premio di Poesia Circolo Empedocleo - Edizione 2007

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I TESTI DIALETTALI

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Fiori di pioggia

E la luce esplose in te
Ho trovato la fuga dal buio

E non desidero più neanche la vita senza te
E cerco una ragione

Bianca lacrima su un rosso volto
L'eterno è una tua sfumatura
La vita, ruga sul tuo volto
La morte, la tua sedia vuota

E non voglio dormire
Finchè non avrò la certezza di ritrovarti
Svegliandomi, accanto a me.

Muoio rimembrando ogni sofferenza
Vivo tra le tue braccia dimenticandomi il nome

Nulla mai asciugherà le mie lacrime,
la tua bianca veste, amore, le tramuta in pioggia

E chiudo gli occhi.
E sono dio.


Nell'accogliente oscurità tua
Ho trovato il mio sorriso.
Nei piccoli passetti tuoi,mossi nell'ombra
ignara dell'angelo nero,
mentre egli ignaro di te uccide la vita,
tu accarezzi con fredde lacrime
questa prigione,infiammandola.

E il silenzioso pianto tuo,amore,col vento
penetra in me sospinto dal tuo
respirar lento

il mio animo s' inebria di te,
sublimandomi in te,
lentamente,dolcemente le tue lacrime,
amandomi,
mi parlano.

Pioggia non abbandonarmi.
Copri ancora le nostre lacrime.

E muoio d'amore in te.

HASHO ENDI - ALBANIA


Amare così

Amo già tutto ciò che ancora non sono riuscito ad amare di te...
dai sorrisi che lanci nel mondo alla tenerezza che trattieni...
dall'aria da niente che ostenti alla profondità della tua sensibilità...
dalla purezza del tuo animo alla delicatezza del tuo spirito..

Dalla fragilità puerile all'intuizione della tua intelligenza
Amo di tutto...
persino quella solitudine e quei vuoti che hai lasciato dentro di me...
quei cieli immensi che mi hai fatto visitare
durante i frammenti di eternità condivisi...
amo i paesaggi che hai costruito col tuo esserci
e che hai depositato con maestria in ogni angolo della mia anima

perché potessi avvertire il tuo respiro nel vento

in tua assenza.

la tua mano che vigile asciughi le mie lacrime..

perché i colori potessero far esplodere

uno stato ibrido di gioia e malinconia.

e poi la musica evocata dalle tue parole..

pungenti, ironiche, confortanti, amorevoli

che al solo risuono sfiorano le mie membra

e mi chiedo perché privarmi di incantarmi, stupirmi e di nuovo meravigliarmi..

di amare così

IACONES FLAVIO - CROTONE


Storia minore

E tu,
che ne sai di loro?
Che ne sai di loro, di tutti gli eroi dei giorni salati
volano sulla carta del grande viaggio ombre fredde,
minestre fumanti di farro pane nero abitini modesti la storia minore.
Non sapremo mai quando c'era il mal di pancia dalla fame un dente da estrarre
un cuore impazzito,
quando l'amore arrivò all'improvviso e li baciò sulle labbra,
quante e quante erano le scarpe
tutti quei piedi nudi che marciarono sulla storia avvolti negli stracci della vita umida
pezzente che non fa ritorno.
I calzari nel Vallo di Adriano dalle ardite impronte
il suono cupo degli anfibi nel deserto come il percussore d'un fucile d'assalto
i sandali fragorosi di grida dei Gesuiti
quelle sfilate in fretta dai piedi puntellati sui sospiri,
quelle montagne di carne e scarpe in fila pronte a partire fuori dal camino,
dei perdenti dei poveri cristi degli antieroi dei vagabondi degli straccioni dei disorientati
e di tutti quei derelitti
che portano con sé la propria dignità d'ombra.
Non sapremo mai come e quando la nebbia della morte si presentò,
di questa storia viva che ne sai?
Di questa storia senza imperatori e condottieri senza re e regine senza armatura
solo gente comune
facce di fumo confuse nel marmo livido.
Che ne sai di loro?
Invecchiati senza figli o con troppi figli
fragilità assenze rimpianti gioie utopie solitudini tenerezze ipocrisie abitudini
amicizie eroiche
pensieri e sogni benedetti dalla notte incroci d'amori e tradimenti
inganni come il nero del cielo e il grigio dell'anima.
Sono le scarpe la storia
consumate risuolate sbucciate come le arance rosse di maggio
pochi cervelli e tante scarpe, la storia.
Scarpe e piedi di lacrime in marce forzate da est ad ovest
stelle di cenere disperse in lampi
fra bene e male vita e morte civiltà e natura.
Macerie di segatura.
Che ne sai di loro? Che ne sai di noi?
Secoli e secoli giorni e giorni come sfogliate stazioni della via crucis.
E sopra di noi, sopra di noi come fiori fiamminghi le ali degli arcangeli.

INCUDINE ADA - ROMA


Di sera

La luna che disegno col mio cuore
Sale in un cielo di foglie di betulla
Nel paese che diede al nostro amore
Di poter vivere di tanto poco nulla.

E solitario (come un rito antico)
Solitario in mezzo a tanta gente
Parlo con te che ore io non dico
Un mesto colloquio tenero e silente

E tu rispondi: la tua voce corre
A rintuzzar la mia malinconia
Mentre la sera placida trascorre.

Tu credi amore mio che ci sia
Un luogo dove poter porre
Una stella che sia solo tua e mia?

INGRASSIA DANIELE - ERICE


GIOISCI

Impara ad ascoltare
Il rumore del punto infuocato
Cerca di carpire la bellezza di un prato fiorito
E spazzato via dal vento.
Impara a gioire del canto di un passerotto
Apprezza la carezza di una madre e sorridi
Perchè tutto è gioioso attorno a te;
ritorna qui amico mio
ritorna presto al tuo porto
riprendi a gioire del suono trepidante dell'estate
ritorna a sentire
e inebriati con l'aulente profumo
e ancora una volta riprendi a sfiorare
quasi a corrompere
quella stessa natura che solo a te
ha saputo dare tanta gioia.
Tu solo sai mirare tanta bellezza
Tu solo sfiori
E tu solo ascolti
Solamente tu ritorni ad esultare
per la freschezza dei papaveri
per il colore degli aranci;tutto è bello
perché vuoi che sia così
e non crucciarti
perché può essere anche vero ciò che scrivo
…solo se tu lo vuoi…
solo se insieme al mondo impareremo a gioire.

IORIO LEANDRO - AGRIGENTO


Tornando a casa

Il traffico, la gente, gli alberi e i palazzi come
migliaia di bandiere, e dietro il diluvio
ambrato pomeridiano,
la poesia mi sta morendo non so come salvarla,
sperma freddo.
Poi tornando a casa mi trovo lungo il tragitto
il rincuoramento per una ragazza, ma
l'unica cosa che mi è rimasta impressa sono
state le sue mani e i suoi fianchi.
Il traffico, la gente, gli alberi e i palazzi come
migliaia di bandiere, e dietro il diluvio
ambrato pomeridiano,
più a nord la linea potente della sera,
la poesia forse tornerà forse potrò salvarla,
forse avverrà nella stagione dei cristalli,
il traffico, la gente…poi tornando a
casa…

IOVINO ANTONIO - ACERRA


L'ultima sera
 
Sta scendendo l'ultima sera
di questa bizzara primavera,
ridipingendo il cielo chiaro,
liberato finalmente,
dai roventi raggi solari.
Il sofferto giorno sta tramontando
e il rosso fuoco si sfuma piano,
incalzato dall'istante.
Attimi di trasformazione.
Certe scie di aerei
trafiggono il meraviglioso crepuscolo
mentre lontano,
il rombo dei motori,
contorna il silenzio.
Non c'e' nessun movimento
che sconvolga la marcia notturna.
La luna, le stelle, le nuvole
dormono da qualche parte
e non accompagnano
questo pigro viaggio mesto,
in attesa del prossimo.

KALLCO ARYAN - ALBANIA

Volti

Cieche, trascinate, idiote, anime si drogano di stralci di
realtà, ingurgitano respiri anestetici, avide del non essere
sé.
Coartati ad imporre la realtà, a stracciare l'esistenza
propria e altrui.
Basta poco, basta il numero, la sacralità della cifra, basta
non dar respiro a confusione, in un golgota di passaggi
logici, nella lunga via verso la soppressione di chi vive di
disordine e di respiri, e lotta contro l'evidenza.
L'evidenza ha molti volti e molte prospettive, si nasconde,
muta, non è mai se stessa.
L'evidenza non è poi così evidente.
Ed io ammutolisco nell'insana veste della vittima.

LA FRAZIA ENZA - SAN GIORGIO DEL SANNIO


CON TE LASSÙ

Se ti sospira l'anima la vita è poesia
tu sei sempre mia ti stringo sul mio cuor,
al ritornar dei zeffiri sento il mio cuor che palpita
e i lidi tuoi si spezzano quando tramonta il sol.

Vieni, la vita è breve ti mostrerò la strada
mia dolce bimba amata ti guiderò su in ciel.
Quando l'aurora viene e tu sarai assopita
prenditi la mia vita e in sogno ti verrò.

Trova la via possibile per stare a me vicino,
farem insieme il cammino di qua all'eternità,
se tu di questo mondo senti la nostalgia
non trovi più la via dietro non puoi tornar.

Quell'eden ci accoglie senza mai più soffrire
senza mai più morire staremo sempre in ciel.

LAROSA NICODEMO - MELBOURNE


In me

E dove potrei andare
senza rimanere impigliato
ai tuoi meravigliosi lacci ?

Come potrei sparire
lontano da te
se ti porto dentro il mio cuore ?

Sarai sempre mia compagna
ovunque andrò
nei cieli o negli abissi
non ci saranno nascondigli
né eclissi
a salvarmi da questo cuore
che è intriso di te.

Come potrei farti sparire
lontano da me
se in tutto ciò che
vedo
sento
tocco
annuso
e gusto
ci sei soltanto tu ?

LI VOLSI ALDO - ROMA


M'INEBRIO DI TE

Un giorno partii,
mentre le campane del mio paese
suonavano a distesa.
Forse avevano capito che era il mio addio
e urlavano senza ritegno
per cercare di trattenermi.
Le mie lacrime attraversarono
mari e oceani e crearono
un altro oceano nel mio cuore.
Oh dolce Sicilia, in questo cuore
si è creato un ponte di dolore,
io lo attraverso sempre
con le ali della mia mente
e in ogni momento corro da te
e mi rotolo felice
tra le tue straordinarie bellezze,
tra i tuoi profumi inebrianti
che ho portato qui nel mio cielo lontano.
Un fiocco di felicità spunta nel cielo
quando ti penso e risento suonare
festose le campane del mio paese.
Ti vedo maestosa tra le nuvole,
nel sole, tra le stelle, nel buio della notte
e accendi tutte le luci del mio cuore
che come un cirro vagante ti trascina
in questo Nuovissimo Continente
nell'abbraccio del puro amore.
Ti sogno e m'inebrio di te
e bevo la fragranza dei tuoi respiri
di zagara e gelsomini e respiro con te.
Vorrei volare da te attaccata ad un aquilone
e bearmi tra l'azzurro del tuo cielo
che uguale in nessun posto è.

LI VOLTI GUZZARDI GIOVANNA - AUSTRALIA


Poesia alla mia scultura

Anche adesso che l'ultima luce della notte
si è spenta
te ne stai lì,
muta, impassibile nella notte muta.
Vegli sulla piazza, guardi
e non parli, doni il tuo amore
e la tua compagnia
senza chieder nulla in cambio,
passo, ti guardo
e penso ai giorni trascorsi insieme,
qualche volta ti ho anche maledetta,
ma adesso ti vedo lì, sola,
sotto la pioggia battente
e il sole accecante,
muta, impassibile,
muta e impassibile nella notte muta.

LIGOTTI SALVATORE - SAMUGHEO - OR


L'INDELEBILE DIPINTO DI DIO

Dolcemente ritorno
a contemplare
sulla nera tela
del mondo,
l'indelebile
dipinto di Dio:
Sussurra ormai
l'antico tramonto,
eterno riflesso
di sospiranti amanti.
Scompare tristemente
l' ombra
dalla tenera sabbia.
La luna stende
l'argenteo velo,
dal mare sino
all'abisso del cielo.
Un fiume di stelle
si lascia guadare
da sguardi smarriti
di occhi impauriti.
Respira il mare,
mentre infrange
la lingua
sui fragili denti.
Si sciolgono
tristi pensieri
in lacrime al vento;
già dormono
nel buio orizzonte.
Eterne sensazioni
salpano
dal mio porto segreto,
sfuggono
all'inchiostro
ma non all'indelebile
pennello di Dio.

LIMUTI PIERANGELO - CALTANISSETTA


SPECIALE CAMMINO

Nell'illimitata agorà del tempo,
portati dal vento della storia,
esistenziali pollini
dell'umana specie
s'incontrano e si fondono
ideando nuovi orizzonti…

Nella sterminata terra del globo,
guidati dall'imperscrutabile Fato,
si muovono gli uomini
in accidentali strade,
per specchiarsi negli occhi
e ritrovarsi piuttosto simili…

Nella lunga galleria della luce,
tesi verso l'uscita,
s'illuminano gli stanchi visi,
allungando gli sguardi
che abbracciano il mondo
nella sfida verso l'ignoto futuro…

Nello sfuggente senso del mistero,
s'incrociano i destini,
che, fortemente connessi,
proseguono insieme
nel lungo percorso
di un'unica vita per sempre…

LONARDO ANTONIO - MODICA


IACOPO DA LENTINI

Terra aspra di pietra
solcata da trazzere schiuse
come labbra beffarde al sorriso
ferite nette precise
al pianoro dove il carrubo
abbraccia il mandorlo in fiore
la dea Ibla invano
piange di lacrime un fiume
Qui messer Iacopo il notaro
incrociò la penna
con mastro Gorgia il filosofo
imitando con parole di sonetto
il canto delle pernici in amore
io non riesco che a gemere
versi nel tramonto rossosangue
ed a piangere Turiddu sventurato
Qui come Paride inseguendo
d'amore un sogno e di morte
incrociò la spada
con compare Alfio tradito
nell'onore e ne fu trafitto
caro gli costò il sonetto
dedicato alla bella Lola
Cosi'Menelao celebra
la sua vendetta e ride
cosi' muoion gli eroi
incuranti di mille battaglie
persi sol da occhi belli
di donna

LOREFICE CESARE - ADRIA


Brezza Marina
 
Dolcemente accarezzi le onde
ti infrangi a riva,
lavi i cattivi pensieri,
baci il bagnasciuga,
fai sognare chi ti osserva,
fai sognare un mondo lontano
dove barche
spariscono al tramonto,
quando scende la sera,
la magia diventa mistero...
 
LORU PAMELA - SASSARI



L'ESSENZA DEL TUO PROFUMO
 
Presso il tuo petto mi chino a sentire
l'odore della tua pelle.
 
E tra le cavità sconosciute del tuo corpo,
cerco di riconoscere l'essenza
del tuo profumo.
 
E' fresco come il glicine,
quel glicine che da anni
trabocca nel mio giardino.
 
E' delicato come il volo di una farfalla,
quella farfalla che nelle notti d'estate,
si lascia incantare dalle lampare
sul mare.
 
C'è fragranza di luce sulla tua pelle,
freschezza di rugiada mattutina sul tuo sorriso,
odore di grano sui tuoi capelli
sparsi al vento.
 
Intima la mia mano che esplora ogni incavo di te.
 
Il mio stesso corpo avvolto dalla giovialità
del tuo amore.
 
Profonda la sensazione al tuo contatto.
 
Sfioro i tuoi capelli fini come il fiato.
 
Il mio palpito s'arresta sul tuo sguardo.
 
Un respiro di sicurezza si perde nelle tue parole.
 
E' un sentimento intenso il mio,
una sorgente di emozioni, che nasce sulle
tue labbra e muore sulla mia bocca.

LUCIDI FABIOLA - ROMA








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9 Agosto 2006
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