Circolo Culturale il Gattopardo
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POESIE
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BRUNO BIANCO
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TERRA DI FRONTIERA
Abitavamo uno accanto all' altro, separati da una via, un muretto, una siepe. Ci scambiavamo le opinioni e gli auguri, ci prestavamo il sale e lo zucchero Quando nevicava spalavamo la neve insieme sul vialetto. Era tutto così naturale, vivere, lavorare, divertirsi. Come fratelli. Poi la via diventò una strada, la siepe una barriera, il muretto una barricata Qualcuno rubò all'altro lo zucchero, qualcuno la terra, qualcuno la casa. Qualcuno rubo all' altro la vita e il furto diventò rapina e poi strage. Era tutto così naturale, odiare, sparare, uccidere. Non come fratelli. Quando più nessuno aveva niente arrivarono soldati nuovi, soldati diversi Portavano divise diverse, avevano macchine diverse, parlavano lingue diverse Separarono le vie, tagliarono le siepi, demolirono i muretti, per noi e gli altri. Era tutto così naturale, accettare, sperare, dimenticare. Come fratelli. E vedere cortei di uomini e donne seguire uno strano percorso. Salire dove prima erano scesi, scendere dove prima erano saliti. Riprendersi quello che avevano ceduto, lasciare quello che avevano preso Era tutto così naturale, vincere, perdere, vendicare. Non come fratelli Adesso abitiamo uno accanto all' altro, separati da una via, un muretto, una siepe. Se finiamo lo zucchero restiamo senza dolce, se scende la neve il vialetto resta vuoto. E' tutto così naturale, come un gruppo di eredi che si deve spartire il lascito Arriva il notaio, ognuno prende la sua parte e senza salutare se ne va. Come fratelli. |
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