Caterina Famularo

Isole perdute e ritrovate

Vento
che sospinge cuori.
Vele trascinate verso porti sconosciuti
dove tutto ciò che cerchi è altrove.
Sicuro non è mai l'approdo
a terre di certezza che all'orizzonte avvisti.
Da te stesso parti
e a te stesso –a-tornare aneli
ma non ti conduce vento dove meta ti dirige.

Chi sei tu? E dove vai
ora che viaggio di ricerca ti smarrisce?
Ora che neppure bussola del tempo t'orienta?

Riprendi il viaggio, anima mia,
e inverti rotta
ché già errante a lungo sei rimasta
a trascurar di vigilare attenta
su ciò che già era tuo.
Perché distese d'acqua brami
e la goccia che t’inebria non ti basta?
Quello che vuoi già t’appartiene.
E dell'immensità ogni goccia è parte.

Che cerchi tu e dove guardi
quando terra così lontana appare
ma vicina è a te che non la scorgi?

Identità perduta è isola sommersa
e solo a chi la riconquista
timida si svela
se l'onda scopre
frammento di roccia
che dal mare affiora.

Continua il viaggio, anima mia,
che non è terra sconosciuta
ciò che acqua di fondale cela.
Arcipelago emerge
se bassa marea consente
e ognuno riconosce
la sua isola perduta
che l'unica non sei
di rimpianti a naufragar.

Invisibile è agli occhi
ciò che solo il cuore sa esplorare.
Unico sguardo
che tutto vede e accetta
è l’Amore
che pure all’anima pupille schiude
da schegge di dolore che cieche le ha rese.

Non altre terre
né altri mari
ma occhi nuovi
su mappa di vita
segna il cuore
per il suo viaggio di ricerca
che non è mai a fine
ma continuo navigar
per l'isola dei sogni.

Circolo Culturale il Gattopardo

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