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ALBO

Concorso di Poesia “ Dai Micenei a Internet”
Edizione 2006

PREMI SPECIALI

MENZIONI E PREMI SPECIALI
POETI ESTERI







MENZIONI SPECIALI DI MERITO


Anna Maria CARDILLO  - Roma

STORIE ALTRUI
(Internet - navigando nei siti di poesia)

Sera d'estate:
finestre illuminate
davanti a me
come schermi tivvu
di una sala regia
dove scorrono film
senza inizio né fine.
Della vita degli altri
son solo spezzoni sparsi
proiettati nel buio della notte,
ma, al mio cuore poeta,
dialoghi, gesti, toni di voce,
suoni e l'andare e venire
di attori e comparse
disegnano ragnatele di storie,
album di giorni,
alchimie d'amori e dolori.

Così, leggendo qua e là
parole fuggite dal cuore
di chi non ha volto, né nome,
né ha storia, né voce, né sguardo
mi vesto di vite vissute
in un dove qualunque,
accarezzo tristezze di carta,
sorrido di giovani sogni,
mi specchio in pensieri che penso
e un tratto di strada cammino
tenendo per mano poeti lontani.










 
 Carmen Di Lorenzo - Roma
 

CAMPO BIONDO

Come vorrei ascoltare i tuoi pensieri ora
e calcolare tutte le albe, i tramonti passati
e sulle nostre orme insieme tirare le somme

guardare il mondo con i tuoi occhi sostati
- finestre nude affacciate su cortili vuoti -
ad osservare piume cadute da un cielo nero
ed io ombra,
ombra della tua ombra
a percorrere la luce che resta della sera accesa

che ne diresti, madre, se andassimo lontane
in mezzo al nostro campo biondo (ricordi?)
a danzare
e a valutare le ragioni per cui è valsa la pena vivere
così ¬ come siamo vissute -

ora che la bonaccia m'impedisce di viaggiare
in mezzo a questo grande mare
sento le catene dal profondo
tintinnare
e mi perdo e mi dispero
e il sale brucia agli occhi

come vorrei poterti raccontare del mio giorno pieno
e delle notti, quando mi alzo a guardare la luna
e a pensare che è la stessa che ti illumina il sonno,
e poi sbucciare a poco a poco quella distanza che invece avanza

dov'è il frutto
di cui mi parlasti, madre?

sostare
e sostare ancora, solo un poco, per prendere aria
e riempire la forza della sconosciuta che mi cammina dentro

ti sogno, e ti risogno
e ripenso a come comincio a somigliarti
ogni giorno - sempre di più -
per la stessa luce selvaggia
per la stessa indomabile creatura indifesa,
la stessa partenza e lo stesso ritorno
per la stessa solitudine e landa

la stessa labile memoria

resteremo vergini perché nessuno ha osato profanarci l'anima
- non lo abbiamo permesso, madre -

ed è per questo che rimarremo icone su altari rossi
a braccia aperti fuori dalla nostra cattedrale
dove l'usignolo tornerà a cantare.








Maurizia Fervari - Busseto (Parma)

A decifrare il buio. (a mia madre)

Su cardini in ruggine d'anni
corsi sul ciglio d'assenze pregnanti
cigola l'uscio scolpito di tarli.

Scarsa e velata luce
filtra dai vetri adesso polverosi
dove tracciavi a sera
in pagine di fiato condensato
orbite d'astri e rune
a decifrare il buio.

Sulle pareti stinte
profili di cornici e chiodi ancora
a reggere memorie
di passi grevi di perdoni e attese.

Chissà se ancora adesso
oltre confini di parvenze e lune
vai recidendo rose di silenzio
e invano aspetti
refolo di carezza ove posare
la tua fronte ferita.

Forse mi vedi mentre sto annaspando
in queste stanze allora disertate
mentre cerco convulsa quella chiave
sui fondali del tempo.

Forse ti duole questo mio dolore
inutile e tardivo

e puoi soltanto

ancora

perdonare.









MENZIONI SPECIALI POETI ITALIANI ALL'ESTERO





GIUSEPPE BUTERA

Campo Grande, stato di Mato Grosso do Sul, Brasile

Connivenza

Non c'è bisogno d'abitare
Nelle mie viscere
Per poter plasmare i miei pensieri
Al sapore delle tue vibrazioni

Non c'è bisogno di scendere
Nell'oscurità delle mie domande
Per poter dominare
La folla dei dubbi ululanti

Il mattino avviene nei tuoi sguardi diafani
Sovraccarichi di vittorie
Fugaci
E le ombre del tuo corpo
Si dissipano sotto la coperta
Ricorrente
Della lenta carezza
Degli affetti antichi
Che germogliano di repente
Da une tenue connivenza adolescente







Anthony Di Pietro - Rocky Hill, Ct. USA

Italia

Inutili,
Come semi
Che una folata crudele
Allo stelo strappa,
E come
La violenta china
Gli indefesi girini
Allo stagno ruba.
Cosi tu, snaturata Cornelia
Elargisci al mondo
La tua preziosa prole.
E loro,
Coraggiosamente vanno
Per essere inghiottiti dalle viscere
Di questo inetto mondo.
Soffrono,
Odiano,
Maledicono,
Vivono,
Sognano,
Il bramato giorno del ritorno.
Tornano.
Non appartengono.
Non li vogliono.
Nessuno li vuole!
Partono.
Soffrono.
Odiano.
Maledicono
E
Sognano te....

Maledetta meretrice.

 





VITTORIO FIORAVANTI, Caracas, Venezuela,

Lieselotte

Lotte aveva
un amante latino
vendeva fiori al mattino
e di notte
viveva d'ansie e di sogni
Spogliava lenta
il suo corpo di luna
lasciando i biondi
capelli sciogliersi
sul seno gonfio di latte
e miele
C'erano uomini intorno
a godersi visioni osate
tra i tavolini allineati
davanti a grossi
boccali di schiuma e birra
occhi di voglia e fischi
ventri in ardore
Mostrava infine
il crine del pube nudo
e l'orgasmo
sgorgava da quelle gole in grida
imperlando le fronti
deturpando quei visi

Lui la guardava fare
attento agli eccessi
stava in disparte
accanto ai cessi chiusi
aspettando
E quando l'alba specchiava
lembi di nubi a chiazze
sui marciapiedi bagnati
tornavano a casa insieme
abbracciati
E Lotte a letto
sognava infine
la violenza sfrenata
d'avide mani maschie
e soggiaceva al coito
tacitamente desiderato
nei fremiti di quelle ore
 






Massimiliano Gatti - Granada - SPAGNA

A Andrea

E in un diluvio
di fili dorati
sei venuta
ad intarsiare
la luce dei miei occhi
e mi sei rimasta
dentro come un abbaglio
come l'illusione
che abbraccia la realtà
nelle sfumate polveri
del sogno
al di là del risveglio.











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9 Agosto 2006
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