Dicono che Sophia avesse il mio silenzio

C'è un paese in fondo al giorno, o forse prima dell'alba.
Non importa. E' un paese di sguardi senza finestre e canzoni senza musica.
Perché  la musica è nell'aria, a farne parte.
Dicono che il silenzio di Sophia sia anche il mio. Io non grido le parole, le trattengo, le addolcisco e le metto in versi. Succede che i miei versi incontrino altri versi e si mettano in rima.
Nel silenzio di foreste chiassose prendono forza e significato che altrimenti non avrebbero.
Gli incontri sono solo inciampi perché io non esco dalla mia porta e i miei versi impregnano la mia casa perciò chi bussa sa già di trovare una donna con un sorriso.

Non ho mai chiesto il nome, solo il rispetto che mi si deve.
Racconto solo attimi degli anni che sono e il salmo di quelli che furono.
Non indosso vestaglie sulla mia veste bianca, non voglio lasciare colori, solo profumi.

C'è un paese dentro di me in cui accolgo sentimenti.
Senza grate, senza inganni.
Che senso poi avrebbe l'inganno verso una donna con la veste bianca!
Mi hanno detto di far crescere le agavi attorno alla mia casa, cosi ho fatto, rubandone il destino.

c'è un paese attorno a me, costruito in punta di penna.
Dicono che Sophia avesse il mio silenzio.