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POESIE
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nomignolo

I Racconti
di NOMIGNOLO



La Meraviglia

C'erano tutti quanti a quella festa
facevano a chi era più importante
i soldi l'amore la fede la scienza la ragione
ma fra un rinfresco e l'altro
man mano s'annoiavano,
non sapevano che altro più cercare
che tutto avevano avuto
e tutto ormai sapevano
quand'ecco che distrattamente, come per caso
passò di là la signora meraviglia
quella che da tanto tempo avevano dimenticato
quella che alla festa non era stata invitata
che non sapevano più dove abitasse
e con la bocca aperta
stupefatti
all'improvviso
rimasero a guardare





Tre baie

La prima baia è il porto con le sue vele
come un quarto di luna le vecchie stradine l'avvolgono
mentre i pescatori sbarcati stanno sulla banchina a vendere che è fresco
la gente osserva e compra sui banchi le lampare
noi siamo andati a passeggiare su quell'anticamera del mare
abbiamo guardato negozi afflitti da chincaglierie
ci siamo seduti a ristoranti con pesce fritto
visto la cattedrale che al centro della piazza come faro avvisa i naviganti
e di fronte il castello con le fondamenta bagnate dalle onde
noi abbiamo visto tutto questo
la villa a strapiombo con ragazzi che iniziavano all'amore
le famiglie delle giornate festive
gli anziani intenti a chiacchierare del passato
poi siamo andati via giurando di ritornare

la seconda baia sta al centro la più grande
gelati e bibite nelle sere d'estate ai tavolini
avventori che aspettano la notte per ballare e possibilmente amare
donne addette al desiderio di rambo di periferia
lungomare di fuoristrada poco avvezzi alle onde
palme che si spingono verso il cielo
stelle che le guardano perplesse
palazzi condomini moderni di fronte a far da guardia
aspettando inquilini balcone di vedetta
qualche saraceno ancora arrivasse coi suoi brividi
a disturbare la tranquilla sera d'estate

la terza baia è in periferia la più amata
qualche villa intorno avvolta negli alberi
un viottolo sale su per il monastero sul lato sinistro
ci vanno d'estate i bagnanti alla spiaggia
ma ora non c'è nessuno
non vengo d'estate, troppa gente
ora non c'è nessuno
solo qualche pedone sconsolato come me
in cerca di chissà cosa
c'è il mare di fronte
la spiaggia vuota
le cabine aspettano non si sa chi
ci vengo per non pensare
solo per guardare il mare e fumare una sigaretta
aspetto
poi decido di andare via
non posso restare molto
vado via perchè devo ritornarci
perchè desidero ritornarci.





Sul lungomare

Stava sulla carrozzella
a guardare il mare
avanti la ringhiera di ferro arrugginita
Lei dietro molto più giovane
una bella donna
Restarono per qualche tempo
c'era un leggero vento
e il sole quella mattina era uscito dalle nuvole
Poi ripresero il cammino
lei spingeva la carrozzella con il vecchio sopra
lo faceva di mestiere
aveva trovato quell'occupazione
lui non poteva camminare
e lei si guadagnava da vivere
Era una bella donna




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9 Agosto 2006
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