Circolo Culturale il Gattopardo
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Premio di Poesia Circolo Empedocleo - Edizione 2007 | ||
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Sicily scintillio dal mare terra le tue labbra al solo pensarle m'ubriacano; ho attraversato paesaggi e chiesto desideri ai tramonti per riabbracciare la terra che fu mia così canto e prego d'immergermi ancora tra le tue membra perché non s'abbia a bruciare la zagara trai tuoi capelli canto questa lacrima di miele bella che l'anima si spiccica perché conosco la sua dolcezza e lontano, l'ho pagata dall'acqua al sale; perché le notti di luna ho sentito gli ulivi parlare greco e sono cose che qui capitano ai vivi tra la grandezza con cui il tufo ruggisce al tramonto e la nuova luce d'un sole forgiato al di là del mare così canto perché tant'è amara la buccia dell'arancia tanto dolce il suo colore nel cielo, arancione, rosso come il laccio che stringe la mandorla cornuta scuro come l'acre odore di carrube canto perché al mattino con gli occhi stropicciati il sole, ha invidia dei limoni canto perché ancora mi è concesso indovinarti la bellezza ADERNO' SEBASTIANO - NOTO L'ARTE DI TACERE Mi pentii d'aver parlato mai più d'aver taciuto. Parlare è un esternare emotivo, tacere, fortezza reclama. Stimato sei o semplice, sempre ed in ogni dove l'arte impara del non dire. Tacere non è perdere, virtù è del sapiente. S'interviene all'occasione, giammai prima d'aver pensato, sempre dopo l'aver ponderato. Quando l'intervento ruminato hai, certo stai, per chi l'accoglie ricchezza preziosa ne trae. AGUECI SALVATORE - ERICE - TP Quasi sera All'imbrunire, il mare stanco del giorno sembra voglia farsi immobile.... ma non può. Moltitudini d'uccelli sfiorandolo, di ritorno ai nidi regalano ad esso moto perpetuo. Pullula il ficus, di frenesia d'ali in un turbinio di ricerca d'amore. Frastuono di musica cinguettante copre grida gioiose di bimbi che ladri dell'ultimo chiarore scalciano la sfera di pentagoni. Il giorno, saccheggiato di colori e luce lascerà posto alla sera. Regnante assoluta di rocca inaccessibile ad uomo, l'agave l'aspetta, come sempre Assetata.... di pianti di luna piena. AIELLO VINCENZO - BAGHERIA - PA SENSAZIONI Vedo la notte che brilla e l'oscurità della luce Vedo pettirossi strisciare e serpenti che volano alti, fieri e dall'andatura veloce Vedo viventi nelle bare e morti che non si rassegnano ad andare Vedo arcobaleni in bianco e nero e vecchi film sfolgoranti di colore Sento verità orribilmente schivate e menzogne felicemente accolte Sento monologhi corali e cori di voci da fischi ricoperte Sento dolci melodie di rumori e tediosi canti di uccelli tra foglie bruciate e rotte Sento il suono discreto di un uomo che muore e il fastidioso frastuono di un cuore che batte Tocco anguille vive che rimangono in mano e donne sguscianti malgrado legate da funi robuste Tocco mani delicate ad agricoltori e dita callose a giovani pianiste Tocco ulivi dal tronco levigato e parquet ruvidi e nodosi Tocco acque che ristagnano e solidi che scorrono tra argini invano protesi Gusto la dolce cicuta e zuccheri velenosi come fiele Gusto la fragranza del sale ed un pane salato da star male Gusto limoni dolcissimi ed acque acerbe, aspre ed inquinanti Gusto bevande dure come rocce e noci che si sciolgono tra i denti Respiro fiori maleodoranti e discariche profumate Respiro venti torridi d'inverno e gelidi d'estate Respiro il fumo salvifico del cielo ed ossigeno avvelenato sulla terra Respiro tormente ed uragani di pace e leggeri, piacevoli scirocchi di guerra. ALEO FABRIZIO - FAVARA - AG L' Evento. Raggiante e radiosa , Timida e paurosa, evviva la sposa. Incertezza e prudenza sono state offuscate. L'abito ,il capo, il velo, tutto è acconciato La chiesa, i nastri, i fiori, tutto è addobbato. La coreografia è sapienza ;la scenografia evidenza Protagonismo per il padre, protagonismo per la madre. Tutto sembra credibile,tutto appare reale. Rito ortodosso, rito cristiano Matrimonio religioso, matrimonio civile La fede è ingenua ostentazione. Il prete, l'organo, le parole, tutto ti rassicura e diventa solenne verità. Riso, sorrisi e sguardi ti festeggiano, la presenza è gratitudine, i complimenti complicità ed incitamento. Gli applausi e gli evviva riecheggiano tra le vivande e i brindisi I rallegramenti rimbalzano e invadono la sala Le emozioni si inseguono, le scene si avvicendano fra realtà e finzione La bellezza è esaltata la bruttezza negata. E il bianco della purezza? I flash abbagliano, illuminano e fanno chiarezza Le immagini si riflettono nitide sugli specchi Le lucciole valgono lanterne. Compreso nella coppia, lo sposo torna ad essere considerato; felice per la fortuna accordata ma secondario nella figura risulta adatto ma mai perfetto. Il sì li ha legati, la spirale li avvolge, la vita riflessa inizia. La fantasia è librata,le ali spiegate, la quotidianità alienata il sogno è promessa. Speranza o illusione? Peccato a chi tutto questo è mancato. ALLERI MARIA - BOMPIETRO Ricordi di domeniche vagabonde Ancora torna quell'odore di ragù, denso e speziato , ricordi di una domenica lontana, ore ad aspettare un passaggio misericordioso di santi, stanchi e commoventi, che fissavano i nostri passi incerti con i loro volti lucidi…impassibili… stringevo la tua mano e il mondo non sembrava poi cattivo, ai miei occhi strabici e curiosi. Raccontavi storie pallide ed antiche, evaporate in ricordi di zagara e lavanda. Parlavi di un amore grande, di due occhi di lupara dalla lunga treccia scura, di un'Italia povera e bella, attraversata a piedi, con i sogni in bianco e nero. Lacrime di bambina allora, facili a sparire, perse in una una tua carezza. Lacrime di donna ora severe ed ostinate adesso che conto svogliata l mie primavere, domenica mattina su un traghetto perdo la mia isola interiore, onde mi salutano schiumose, piango zagara e lavanda …uno strano destino vagabondo nei miei occhi strabici di donna fissi come quelli di un santo… AMATO FRANCESCA - S. STEFANO DI CAMASTRA Naufraghi La tua pelle di naufrago mi attendeva lì, sul quel giaciglio rubato alla luce di un giorno incantato, su una terra senza tempo. Quel giorno di miele apparteneva al sogno e racchiudeva parole di spuma e carezze marine, baci striscianti e anelli di umide alghe, segreti di conchiglie e aliti di venti africani. Nel tuo abbraccio, per cento anni atteso, vidi voli di candidi gabbiani, udii melodie appena mormorate dagli alisei, toccai la pietra calda del sole dell'estremo sud del mondo e sentii il palpitare infinito della tua lava linfatica Naufrago anch'io, ti riconobbi, stremata da anni luce di solitudine. La tua pelle diventò la mia . Fusi insieme in un unico respiro, trattenemmo fra le nostre dita parole di sabbia elacrime di pioggia. Inutilmente. Il tempo del mondo incalzava, con ruote d'acciaio, impietoso del nostro svanire. I giorni si fecero mesi e anni. Armate vincenti contro noi, spersi nell'inquietudine del quotidiano vivere. AMICO GEMMA - SALERNO Codice d'amore Chi ingorga le arterie della mia circolazione è anima arrogante e spericolata Ostenta il diritto di precedenza e infanga la purezza del cuore! Non hai doni per me, solo direzioni obbligatorie cantieri di emozioni blindate vetri neri di un lutto amoroso. Piovono dal cielo lacrime per un divieto di sosta stranamente infinito. Solo ristagni di vane illusioni e fugaci attraversamenti pedonali. Lascia solo il cruento passeggero che vuol baciarti all'inferno. Mai più giochi e labirinti intricati. L'alba di domani foriera sarà di gai intrecci. L'amore vero ti solleva dal fardello della sconfitta, ricopre trincee dell'anima, illumina tratti tenebrosi di questo infido senso di circolazione ove dossi, strettoie e barriere non fan più paura. Mummifica un passato che si sgretola plasma un nuovo codice d'amore. E domani la città tornerà a splendere forte del bagliore della conquistata gloria. ANNOLINO DEBORAH - AGRIGENTO L'EMIGRANTE Come uccelli senza frontiera, con spirito avventuriero hai aperto le ali e sei andato via con la leggerezza degli anni tuoi, senza una logica da seguire la valigia hai riempito di sogni ed ambizioni. E come nelle favole, c'era una volta l'ingenuo che si sentiva grande, dal pozzo aveva attinto rinuncie e solitudine, caro il prezzo da pagare, quella valigia ormai un ricordo. Al ragazzo ormai sfiorito oggi c'è lui, l'emigrante che ad occhi chiusi rimurgina un passato ormai inesistente. Tra quelle ombre rivede lei, il suo bel viso, la bianca chioma che soleva accarezzare, piccola dolce donna che è la mamma sua. APRILE MARIA - AUSTRALIA LO SPECCHIO Rughe incise sul mio viso disegni indelebili del tempo che va, frammenti di vita vissuta ricordi di stagioni perdute. Appuntamenti con la memoria di pensieri assopiti ed esiliati in un angolo del mio essere. Ombre riflesse di cicatrici interiori. ARFE' MARIA - NAPOLI L'ultima sera Sta scendendo l'ultima sera di questa bizzara primavera, ridipingendo il cielo chiaro, liberato finalmente, dai roventi raggi solari. Il sofferto giorno sta tramontando e il rosso fuoco si sfuma piano, incalzato dall'istante. Attimi di trasformazione. Certe scie di aerei trafiggono il meraviglioso crepuscolo mentre lontano, il rombo dei motori, contorna il silenzio. Non c'e' nessun movimento che sconvolga la marcia notturna. La luna, le stelle, le nuvole dormono da qualche parte e non accompagnano questo pigro viaggio mesto, in attesa del prossimo. ARJAN KALLCO - ALBANIA Il naufragio Mille volti e una donna sola. Poesie cantate al mare e sogni al vento, sperando che sfiorino lei. Desideri –ma– tra le dita, sulla pelle, nella mente… mare, mare, mare. Non Penelope ad attenderlo: una puttana lo spoglierà d'ogni fantasia. Sarà un momento e sarà per sempre. Senza dolore, la memoria di nessuno. Dolcissima danza. Danza, tremenda, terribile emozione. Ancora una volta. Una volta – l'ultima – Candida, malvagia creatura: la Morte che seduce. BALDO JUDITH - GROSSETO Una pagina di te Memorie del cuore Nei tuoi gesti d'amore Le nocche piegate Sul sacro rosario Il viso contratto dai segni del tempo Un figlio perduto Un cuore lasciato… In mano alla guerra… Non mancavano però Le rosee gote Che sempre tingevano il tuo viso Profumo di talco sulle vesti Profumo di saggezza nelle Tue preghiere… Nonna… Bambina insieme a me Nelle tue lacrime Trapuntate di dolore.. Ma piena di gioia Nei tuoi sguardi verso me… La tua presenza è stata un dono Vivo… Attraverso il tuo ultimo saluto… In silenzio, come una foglia scortata dal vento Verso esodi ignoti… Stringimi ancora la mano Non avere paura, lassù ci aspettano le stelle… E mi fermo ad ascoltare… Da lassù donami ancora la tua risata! BALLINI FABIOLA - VERONA La Normalità dei Folli Segando le gambe ai nostri pensieri Avvolgendo passioni in veli d'acciaio Noi cerchiamo di essere normali. Ma cos'è la normalità? Un arido ring di sabbia bruciata Dove lottatori pagano per essere definiti Normali e per discriminare i diversi. Tutti spaventati da una logica diversa Che salta tra le note dell'Es. La follia è come un libro logorato I cui fogli sbattono nel vento Si alzano in volo e precipitano nelle leggi dell'ipocrita Normalità. La follia è libertà. La follia è devastata da sguardi di sani che vogliono insegnare a nutrirsi di cose normali. BARBARISI ROSARIA - BOLZANO Il viaggio del fotone Scappa un fotone dalla galassia della lucida follia, sguscia, striscia tra soli spenti, squarcia buchi neri d'ombre bianche, s'intrufola in atmosfere asfittiche d'emozioni. Rimbalza come un'eco di valzer nelle pareti a specchio dell'affanno, pulsa come un quasar sul pulpito, delle cattedrali del silenzio, infine trova un uscio aperto e poi richiuso. Curva traiettorie di luce in un arcobaleno che sorregge la volta celeste, spezza azzurri vuoti riducendoli in brandelli di colori. Scivola annegando in una goccia di pioggia al vento, batte foglie d'alberi ricurvi, nella notte buia d'ossidiana tagliente. S'innesta in groppa alla bianca neve, in sella al crinale dei monti, scioglie i suoi palpiti d'entropia, scorre dentro rigagnoli cavi, s'ingrotta, riemerge, salta, spruzza vola tra le cascate vaporose, collassando sopra lisce rocce. Percorre fiumi come bisce, sferza canneti d'argini, tracima anse, disseta golene, nutre secchi labirinti tra crepacci d'arsura. Bacia le rive della foce piatta, s'infrange nella melodia delle onde sinuose mordendo i capezzoli delle creste marine, s'immerge sparendo negli abissi. S'acquieta, stanco e strapazzato, il lacero fotone al capolinea del suo vagare nella mente d'un poeta immaginifico soffocandogli il pensiero prima del prossimo vagito. BARBERA PIETRO - TRAPANI TIENIMI SEGRETO Ora sono qui, di fronte a te, mi senti? Son grande e tu, piccola riva, così com'io ero adesso mi appari. Mi vedi? Ti osservo, frugando, l'esatto punto, dove piccino, col sole alto nel cielo, caldo sui miei capelli, felice giocavo. Sedotto ed ammaliato, fisso lo sguardo ancora oggi, sulla schiumosa acqua, percependo lo sciabordio, forse lo stesso, bagnar la battigia per poi dissolversi impetuosa nel pertugio della misera inezia. Riecheggiano briose, ancor nella mia mente, le gaie grida di noi bambini quando presagivamo distante da noi quel gioco triste e doloroso della vita che sulla gogna, decretando il suo cammino stipula il suo epilogo su tutto. Guardo intorno a me, scrutando profondo, disarmato: tutto qui è rimasto come allora, medesimo negli anni, immutato, conservato nel forziere del tempo. Io, invece, no, tradito e venduto da quello stesso arco temporale, sono, ora, più vecchio ed una tenue stilla, rivolo gemmato sul mio viso, copiosa fa capolino, memore di quel tempo che mai più ritornerà. BARONE LUIGI ANTONIO - MATINO - LE SAREMO UOMINI Saremo uomini quando impareremo ad accettare gli altri rispettando le loro ideologie, e per ragionare useremo anche il cuore in sintonia con il cervello. Saremo uomini quando capiremo che una guerra porta solo morte e distruzione, e quando la pace sarà la messe che riempirà i granai dei popoli. Saremo uomini quando sapremo far dono dell'amore senza pretendere nulla in cambio, e riusciremo a dispiegare nel cielo della vita le ali rattrappite dalla consuetudine. Saremo uomini quando sapremo scrostare dal cuore la vernice che imprigiona i sentimenti e quando in ogni angolo del mondo sventoleranno fiere le bandiere della libertà. BARONI RENATO - BOVISIO Dalak Cielo e mare nel vento, arse terre dal mare, terrose case e sassi, pietre e pietre tra il fango. Bianchi occhi lontani, gesti lenti ed antichi, al silenzio incantato cornice le stelle. Presagi sognati per magiche luci, aerei passi, nel buio di ogni animale le danze. Albe lunari in trasparenti atmosfere, perdute gemme, nell'acqua io,spazio fuori dal tempo BASTI DANIELA - ROMA L'Essenza dell'Esserci C'è un posto dove l'Essere umano arriva solo col pensiero. E' il luogo dell'impossibile, dell'impercettibile, dove il finito cede il passo all'infinito. Averne la consapevolezza è sentirsi terribilmente grandi e potenti. Sono un pensiero che penetra il Pensiero, so di essere terra e mare paradiso e infermo bene e male. Fermarsi e guardarsi dentro, fermarsi e scoprirsi l'Essenza. Non ho più paura. Forse riusciranno a privarmi del mio corpo, ma la mia mente sarà lì, a ricostruire ciò che gli altri hanno cercato di distruggere. BATTAGLIA GINA - AGRIGENTO Mai Sempre rimasi lontano dai tuoi desideri, e perfino dai miei, a nulla valsero i voli di queste sillabe mai pronunciate. Attraversai il tuo animo senza nemmeno toccarti, attraversasti il mio animo, senza nemmeno toccarmi. Fummo da sempre l'uno nell'altra, e non ci sfiorammo mai. Da sempre hai vissuto in me stesso, e sono solo da sempre. BATTISTEL GIANLUCA - BOLZANO ANGELI Lievi come l'aria sono stati tra noi. Ci hanno portato gioia,calore e amore. D'improvviso sono volati via, senza dire niente, lasciando un grande vuoto nei nostri cuori. Adesso sono lassù insieme agli altri angeli, nella casa del Padre a vegliare su di noi. BELLANCA GIUSEPPE - S. CATALDO - CL sono un ritardato tecnologico sono un ritardato tecnologico solo col gsm fui al passo coi tempi fui il secondo della mia cerchia a sentirne il peso nel taschino, ma fui anche il primo una volta a lasciarlo spento quasi un anno e un'altra volta a scagliarlo in mezzo ad una piazza deserta il mio primo tvcolor lo ebbi all'inizio degli anni Novanta e il primo vcr lo usai nel '96 a casa della mia allora fidanzata, sul tetto di casa oggi abbiamo la parabolica ma niente decoder, per non dire del computer arreso all'ultimo upgrade di 6 anni fa, dell'automobile con tutti i full-optional di 11 anni fa, del dvd che non ho ma lo comprerò rw±omnicompatibile, però il fax-segreteria-cordless-stampante-fotocopiatrice-scanner già me lo covavo prima che fosse sul mercato, adesso attendo pazientemente il calo fisiologico dei prezzi, e non chiedetemi di rinunciare alla lavastoviglie, il primo walkman l'ho intascato a 35 anni «nel mezzo del cammin di nostra vita» e infatti non ci passeggio, né mi curo dei lettori audiovideo mp3 mp4 di compressi orecchiocchi microcefalici, eppure credo nella tecnologia esattamente come credo nella chiesa, una santa cattolica apostolica cioè il mio parroco mi rimprovera di scarsa partecipazione eppure credo, secondo i miei tempi BERTASA MARIO - BRUGHERIO Alzheimer Come tela di ragno, avvolge lentamente, e inesorabile preme meschina, per la resa dell'indifesa vittima e tutto annulla, e toglie anche il decoro. E la mente ricopre di impalpabile nebbia che addensa pian piano e ne fa muro, e quello che v'è inciso lo cancella. E avida scava intorno una trincea per la lunga prigionia che sfianca e svuota e rende, inconsapevole, pronto il corpo - ormai dimenticato - ad impietosa e solitaria agonia. ................................................... Nel tuo deserto senza orizzonti, senza, ormai, storia, si va spegnendo senza un'emozione quel tuo bel navigar, senza più approdo. BETTOZZI ARMANDO - ROMA IL RITORNO DI PACO Paco è un bambino che vende fazzolettini di carta, accendini e calzettoni e passò a casa mia un mattina di marzo che era già mezzogiorno Paco è un ricordo di quando tornavo da scuola e lo trovavo a tavola vicino a mia madre, già seduto con la pasta nel piatto Paco è un' invidia la gelosia di chi non vuole un altro bambino a ricevere le stesse attenzioni che la mamma da a lui Paco è la furbizia l'astuzia di un bambino marocchino che passa sempre a mezzogiorno per farsi invitare a pranzo Paco è il tempo che scorre l' oblio che lo fa sparire di scena che fa dimenticare i piccoli episodi che capitano nella vita Paco è un destino che ritorna una sera di marzo di vent' anni dopo su una macchina, quando a casa c' è mia madre da sola Paco è un imbroglio una truffa, un inganno per una donna che non si fida non di un marocchino che dice di essere quel bambino di allora Paco è la delusione di chi si aspettava la grande accoglienza l' entusiasmo verso un giovane che non elemosina più il pranzo Paco è una macchina che si allontana dal cortile, mia madre sulla porta, a guardare quei fanalini rossi che scompaiono nel buio. BIANCO BRUNO - ASTI Bacio microeterno Il polpastrello del mio indice accarezza i contorni delle tue labbra, descrivendo così la microeternità di un tuo bacio. BILEI ELISABETTA - FAVARO VEN. Le tue mani Le guardo Sono grandi e forti Penso a quante volte hanno accarezzato la mia anima Con la leggerezza di una piuma E a quante volte hanno strizzato il mio cuore Come una barra di ferro sulla morsa per essere spezzata Le tue mani Volteggiano su me A volte come gabbiani in amore A volte come aquile in cerca di preda Le tue mani capaci di dipingere fiori come il più abile pittore ma che sanno costruire muri di cemento invalicabili le tue mani che mi cercano che mi dimenticano che mi accarezzano che mi allontanano che mi trovano che mi perdono queste tue mani dentro me unghia dentro la carne come uncini che non si staccheranno mai ancora le guardo e le prendo tra le mie mani BILLONE GIUSEPPINA - TERRASINI DILATAZIONE C'è aria di pioggia in questo vento d'aprile E il mio cuore non trova la pace finché il cielo non scarica a terra lampi di guerra, tamburi di tuoni. Allora si allontanano dall'umida pace i miei piedi e comincio a librarmi nell'aria inno alla vita sospesa tra cielo e terra quando le mie ossa sono la mia gabbia quando sciami di folli pensieri mi invadono quando i miei capelli sanno di foreste lontane quando assaporo il sangue nella mia bocca canto un inno alla vita sospesa tra terra e cielo BONCIANI MARCO - FIRENZE DUE Due occhi come la fiamma di quella candela che brucia su due corpi che si muovono tra la notte ed una camera buia solo la luce dei loro occhi riflessa. Mentre la cera continua a scendere giù tra i loro sospiri, il tempo si bagna delle loro emozioni. Piccole ombre giocano con il mondo nudo che stringono tra i loro cuori. Due occhi che si fermano in mezzo alla stanza, due occhi che guardano un sogno di chi non sta dormendo, due occhi che vedono, che osservano… due occhi baciano un sorriso. Uno sguardo che stringe forte un mondo capovolto… Attimi, momenti che tutto sembra incredibile. Ma non è fantasia, non è una favola… o una piccola storia incanta, è solamente una poesia della mia vita… della tua e… BOTTONI LORENZO - BOLOGNA Rugiada bagnerà l'eternità Cristalline gocce di rugiada che l'alba appena nata offre alla vita, incerte stanno e trepide d'attesa, sul petalo di rosa e sulla spina. Superbe dell'umile bellezza, vestite di purezza, eppure nude lasciano all'alito di vento, sbadiglio di sole, decidere la gloria della fine. L'una disseterà la gola al fiore, placando l'urlo, l'altra scivolerà lungo lo stelo, fino a solcar la terra, brivido del mattino. Vita sarà, e Amore senza fine. Rugiada bagnerà l'eternità. BOZZALI FILIPPO - LICODIA EUBEA - CT Sentire ed Amare Sento il ticchettio della sveglia che scandisce il mio battito. Sento il silenzio della notte che avvolge il mio sonno. Sento il desiderio di averti senza confini. Aspetto. Che ti avvicini. BURIGHEL NICOLETTA - ORIAGO |
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