IL PROBLEMA DESIDERIO
Che la giustizia
dal cuore d'uccello
faccia legna
e s'impossessi della terra
non è cosa gravosa
non è
una legge che debba essere eseguita per forza.
È il desiderio
che prende
voce
che allarga la propria cassa toracica
e pompa vigorosamente manciate
di sudore
e fati(di)ca rossa volontà.
Questo è il
problema
TACCONI ALESSANDRO - DAIRAGO
E basta
l'odore di legna tagliata
della
pioggia, all'uscio esposto
dell'inutile tana di una volpe
forse
acquattata sul fondo,
ancora, su cuccioli invisibili,
e al trillo di un
minuscolo
minuscolo uccello. Le piume
bianche alla gola fremono
di
gioia, mentre coraggioso
canta e si mostra a chi passa
e lo ascolta,
rapito. E basta
il lieve, tormentato incanto
di un mondo che si
asciuga
all'erba falciata di netto
come agli sterpi morti
e a questo
cumulo di pietre
senza importanza, che era vita
prima. Basta, ciò che
resta
di pulcini nei nidi, al merlo
che fruga tra i rovi, al cane
che
uggiola e annusa. E basta
un istante di pace, al dolore
dell'acqua
caduta, alla soffice
pausa di perla della luce.
TAFUTO MARIA -
POZZUOLI
NOSTALGIA
…E resterò in silenzio
ad attendere
orizzonti nuovi
nel respiro del tempo.
…E cercare forze di gioventù
e
braccia forti ad arare
terreni incolti da anni…
Ho smarrito il mio
volo
e il mio canto da cicala
si spenge, roco, al crepuscolo.
…E
piangere al ricordo lontano
affidando speranze
a tèpide folate di
Scirocco.
TALI'O GIORGIO -
CALTANISSETTA
Stella
Io vorrei che tu
vivessi in
me
come luce.
Mi sento una stella
isolata
che cerca ancora
di brillare
di un amore impossibile
attraversato dal tempo
che
separa
e non ci unisce.
Cerco ancora
un tuo bacio
sulle mie
labbra
tinte di rosso.
Ora son solo
una stella cadente
che ha
perso
la sua orbita
nel tuo abbraccio.
Disorientata
vago in
un'universo
fatto con i ricordi
tutti di un sole
che splende ancora
ma ingialliti da raggi
caldi
di una passione
che nessuno
potrà mai spegnere.
Mi sento prigioniera
della tua
libertà.
Fammi trovare
la pace
nella tua presenza
affinché
possa udire ancora
il profondo senso
di un tuo tocco
attorno al
cuore.
TARASCIO GRAZIA MARIA - SAN MAURO
TORINESE
DORMI
Seguo con un dito
il profilo del tuo
viso;
traccio nella penombra
la linea dei tuoi zigomi
sicuri.
Vorrei guardare ancora
nei tuoi occhi
di corteccia
scura,
entrare nel mondo
di fate che custodisci
tra le ciglia di
velluto.
Ascolto il tuo respiro, e
ti amo nel silenzio
di questa
notte senza fine.
TARGA CAMILLA - FIUMICINO
SULLA
MENADE DI SKOPAS
Nè in me ti trovo nè in altri, m'hai
insana
Abbandonata alla miseria umana
Ed impazzite da me schizzan
schegge
Del desiderio l'estrema carezza,
Di scalpello cura e strazio le
regge.
M'avvolse'l tuo spiro bramata brezza
E la mia pelle invisibil
rossore
Covrì. Se di marmo spezzasse'l core
Solo sangue ne vedresti
sgorgare;
E la mia pelle pur al senso ostacolo
Sogno intatto intangibile
t'appare
Chè della carne aspira al miracolo.
Abbrancate le lacrime
straniere
Dalle spire d'estasi eppure fiere
Laocoontiche si torcon,
s'ode
Fremere ciglio e tirso e sento'l pondo
Del Tempo che tutto consuma e
rode
E persino la Furia si fa mondo.
TOGLIA FRANCESCA -
NAPOLI
SILENZIO
Nel tuo grembo
ho conservato le mie
speranze,
ho affinato i miei pensieri,
ho gioito i momenti più belli
e
quando l'ombra della sera calava,
gentile la mano tua accarezzava
il capo
mio ricciuto e biondo,
finché il sonno mi rapiva
portandomi in magici
paesi
di fiaba ed illusione.
Oggi adulta, amo la vita e il chiaro mio
intelletto,
perché lontana sono, ho preso il volo,
mamma nella lettera mi
dice:
il tuo sorriso colorava i miei grigi giorni,
rischiarava le membra
stanche del mio volto,
l'abbraccio tuo come sole
mi colorava del tuo
amore,
respiravo il profumo dei tuoi giovani anni
mi sembrava di trovarmi
in un prato in fiore.
Adesso ho paura del silenzio
e soffro nel non poter
accarezzare
il tuo capo biondo,
avvolta in un manto di
silenzio,
rassegnata aspetto il suono della voce tua
attraverso un
filo
ed io rammento quel grande amore
che in ogni bimbo o fanciullo
rimane
il luogo più caro al mondo
il grembo della madre,
è il posto più
sicuro.
TROMBELLI ACQUARO ANNA -
AUSTRALIA
LIRICISMO ISOLANO
Soggiunti ivi,
Ne troverete tanta di
quella gente
Che musicante e sorridente
Vi si imprinta nell'animo
vostro.
Tanti gioiosi racconti
Narrerete nel corso del
tempo,
Canti, danze e sapori
Sorbirete nel singulto lamento
Di un
pescatore errante
sulle onde,
donde si perde lo sguardo
del
viaggiator Guardante.
Tocchi di tempo
Canteranno le campane.
Piume
di berte
Scorgerete sin le tane.
Uova di Chelonie
incuberà la nera
spiaggia.
Di lapilli, sassolini e pietruzze
fruscerà l'ondicella
saggia.
Liberi canti si oderanno in cielo,
in un volo di gabbiano per
l'azzurro velo.
TUCCIO DOMENICO -
LINOSA
Quel che sento
Chiudo gli occhi
sento il
canto
di nénie ormai perdute;
scorgo il viso
di chi tra le
braccia
mi cullò.
Quello sguardo
che ogni notte sognai.
Chiudo gli
occhi
per vedere te
Mamma.
TURCO RENZO - LENTINI
La
Sicilia coccolata dal tempo.
Fiori d'arancio, mandorli fioriti,
datteri cadenti, ulivi in rigogliosa festa,
margherite e tulipani
lussureggianti spiccano nelle vallate,
api che danzano festose tra i
campi,
passeri che contemplano lo schiudersi del loro amore,
le
spine dei fichidindia cedono il passo ai fiori
che daranno vita a frutti
golosi,
i nespoli profumano l'aria con i dondolii dei loro
figli,
gli aranci arrossiscono nel guardare il loro sole,
la
regina dei fiori si manifesta
in mille colori vivi e pieni di
calore,
un contadino attraversa campi dorati
con il proprio
cavallo
godendosi il mite clima primaverile,
canneti spiccano
dalle valli per ospitare l'arrivo del caldo estivo,
quando il sole si
alza presto per scrutare
la sua isola dai tre cardini,
mentre una
lepre diffidente rientra nella sua tana,
le formiche ricominciano il loro
costante lavoro
uscendo dai loro vulcani sparsi tra i campi,
i
pomodori tingono di rosso le alture,
i girasoli seguono con devozione il
loro astro,
il mare ripaga i raggi rendendoli lucenti su di
esso,
una sorgente disseta i passeri,
arrossiscono i melograni
e la quiete delle intemperie coccola la natura
ormai sazia e
pronta per un meritato riposo;
Cadono le foglie ormai giunte alla loro
meta,
per annunciare l'arrivo dell'Autunno,
si spogliano di verde
i pescheti e i gelsi cambiano volto,
la natura si appresta a mutare i
suoi colori,
ma ancora le viti hanno qualcosa da dire
con il loro
frutto veritiero che colora le alture,
pronti per essere raccolti e dare
vita a bacco,
i ricci delle castagne attendono il momento propizio per
schiudersi,
intanto l'Etna si riveste di bianco
per spiccare e
dominare la Ionia Siciliana
e la terra attende di sposarsi con le
piogge
che ben presto arriveranno
per tentare un'isola mai stanca
di dare figli.
Intanto la terra ormai ha dato i suoi frutti
e si
prepara per l'arrivo dell'inverno;
i mandorli ormai spogli si assentano
per addormentarsi,
i colombi si rannicchiano sulle grondaie,
le
rugiade vestono gli alberi facendoli brillare
nelle prime ore del
dì,
la tramontana frastorna i boschi
e una debole nevicata
riveste
i delicati lineamenti di una terra che
dorme.
VENTURELLI PIETRO - MILENA
“A mia
madre”
Tre parole nuove col
sentimento vivo ancora
nel
ricordo.
E' Lei che mi ha generato
nel corpo e nell'anima e ogni
attimo del suo respiro alita
in me e ravviva l'ultimo
nostalgico
momento della
sua presenza.
E' Lei la passione, la spinta,
la
gioia, la vita di ogni
mio passo, di ogni mio sentimento.
E' l'abito
invisibile della
mia pelle, dei miei desideri
e delle mie
scelte.
E' il passato, il presente,
il futuro, è il momento
della
mia vita che abbraccia
quell'unico compagno
della mia dolce
esistenza.
VERDILE ANNA MARIA -
AGRIGENTO
CLIZIA
Io lo so che mi perdo
anche
dentro lo specchio ristretto
di una polla sorgiva,
dove l'acqua increspata
riflette
nubi a correre in cielo.
E lo so che mi annego
anche dentro il
tuo sguardo di donna,
al frusciar di una gonna,
all'idea che per capo mi
frulla,
a una dolce illusione da nulla.
Io lo so che mi perdo per
gioco
anche dentro la trama conclusa
d'uno stralcio di sogno,
di una
dolce promessa delusa.
Libreria Mezzaterra, in vetrina
mi sorride
il
Montale di Lettere a Clizia,
copertina
che ripaga di rosa l'attesa
di
te che ti specchi
e riflessa
mi regali uno sguardo improvviso
e un
sorriso.
A ogni agosto,
quando il sole arroventa i selciati,
io risalgo
quell'erta
che porta
alla Piazza Maggiore su in alto,
che
indovino
dai voli impazziti di rondini
e ricerco il tuo
sguardo
raddoppiato nei vetri
e mi sembri tornata
mia
Clizia,
vaghissimo sogno incosciente
che porti negli occhi il
prodigio
di un lampo d'azzurro
e nel riso
un'ipotesi vaga
d'amore,
una dolce promessa di niente.
VETTORELLO RODOLFO -
MILANO
La Terra
Era una luce
che non si era mai
vista
prima.
Sapeva di terra
bruciata
e di fughe.
In quella luce
c'erano
i cani randagi,
le madri impazzite.
Noi.
I bambini
dimenticati.
Respiravamo con una mano
sullo stomaco,
una sulla
bocca
per non sentire
l'odore intorno.
Di ossa.
Di dita marcite nel
fango.
Seguivamo i solchi sulla terra
di chi ci aveva
preceduto
inventando preghiere
già dette.
VIGANO' PAOLA - OLGINATE
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